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la forza levata. Noi per lo contrario con animi robusti, gagliardi e quasi feri abbiamo a ſare, i quali pel vigore della natura lo star soggetto rifiutano e odiano, e per conoscersi liberi a’ padroni fanno resistenza, o almeno ricercano e dimandano (il che spesso con ragione, ma talvolta ancora senza, da essi vien fatto) che nel comandargli alcuna regola si servi. Da che nasce, che di querele, di rimbrotti, di quistioni ogni cosa è piena.
2. Ed è così certo; perciocchè noi delle cose nostre siamo giudici ingiusti, e essendo vero che ognuno le cose sue più che le altrui, quan-` tunque di valore uguali, oltre al convenevole apprezzi, e perciò si persuada sempre avere dato più che ricevuto, la cosa non può con pari passo andare. Quinci nasce la noiosa querela dell’uno: -lo a casa tua consumato mi sono;e il rimproverare dell’altro: - Io mantenuto ti ho, e pasciuto e onorato.- Emmi per questo paruta cosa degna dell’ ufficio dell’uomo, e a me non disdicevole, operare si che, se possibile fia, cotai discordie e rammarichi s’acquetino e si levino via. Perchè sopra ciò molte fiate considerato avendo, insieme ho raunato alcuni ammaestramenti, e quasi composto un’arte di quella amicizia, la quale è tra gli uomini potenti e ricchi, e le persone basse e povere; e a cui l’odioso nome della servitù, per la simiglianza che con lei ha, è stato po-