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torce la bocca; e alcuni altri sputano addosso e nel viso a coloro co’ quali ragionano. Trovansi anco di quelli che muovono siffattamente le mani, come se essi ti volessero cacciar le mosche; che sono difformi maniere e spiacevoli.
180. E io udii sì fattamente raccontare (chè molto ho usato con persone scienziate, come tu sai) che un valente uomo, il quale fu nominato Pindaro, soleva dire che tutto quello che ha in se soave sapore e acconcio, fu condito per mano della leggiadria e della avvenentezza.
181. Ora che debbo io dire di quelli che escono dello scrittoio fra la gente con la penna nell’orecchio? e di chi porta il fazzoletto in bocca? o di chi l’una delle gambe mette in su la tavola? o di chi si sputa in su le dita? e di altre innumerabili sciocchezze? le quali nè si potrebbon tutte raccorre, nè io intendo di mettermi alla pruova: anzi saranno per avventura molti che diranno, queste medesime, che io ho dette, essere soverchie.