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egli ansi, e soffi con noia di tutta la brigata.

161. Non istà medesimamente bene a fregarsi i denti con la tovagliuola, e meno col dito, chè sono atti difformi. Nè risciacquarsi la bocca, e sputare il vino, sta bene in palese. Nè in levandosi da tavola, portar lo stecco in bocca, a guisa d’uccello che faccia suo nido, o sopra l’orecchia, come barbiere, è gentil costume.

162. E chi porta legato al collo lo stuzzicadenti, erra senza fallo: chè, oltra che quello è uno strano arnese a veder trar di seno ad un gentiluomo, e ci fa sovvenire di questi cavadenti che noi veggiamo salir su per le panche; egli mostra anco, che altri sia molto apparecchiato e provveduto per li servigi della gola; e non so io ben dire perchè questi cotali non portino altresì il cucchiaio legato al collo.

163. Non si conviene anco l’abbandonarsi sopra la mensa. Nè lo empiersi di vivanda amendue i lati della bocca sì che le guance ne gonfino. E non si vuol fare atto alcuno, per lo quale altri mostri, che gli sia grandemente piaciuta la vivanda o il vino, chè sono costumi da tavernieri e da cinciglioni.

164. Invitare coloro che sono a tavola, e dire - Voi non mangiate stamane; o voi non avete cosa che vi piaccia; o, assaggiate di questo o di quest’altro; - non mi pare lodevol costume, tuttochè il più delle persone lo ab-