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158. Che se il tuo palafreno porta per avventura la bocca aperta o mostra la lingua; comechè ciò alla bontà di lui non rilievi nulla, al prezzo si monterebbe assai, e troverestine molto meno; non perchè egli fosse perciò men forte, ma perchè egli men leggiadro ne sarebbe. E se la leggiadria si apprezza negli animali e anche nelle cose che anima non hanno nè sentimento, come noi veggiamo che due case ugualmente buone e agiate non hanno perciò uguale prezzo se l’una averà convenevoli misure, e l’altra le abbia sconvenevoli: quanto si dee ella maggiormente procacciare e apprezzare negli uomini?
Cap. XXIX. D’alcune particolari sconvenevolezze, che si potrebbero usare a tavola. Presa occasione si dicono alcune cose contra l’intemperanza nel bere.
159. Non istà bene grattarsi, sedendo a tavola; e vuolsi in quel tempo guardar l’uomo, più che e’ può, di sputare; e se pure si fa, facciasi per acconcio modo. Io ho più volte udito, che si sono trovate delle nazioni così sobrie, che non isputavano giammai: ben possiamo noi tenercene per breve spazio.
160. Dobbiamo eziandio guardarci di prendere il cibo si ingordamente, che perciò si generi singhiozzo, o altro spiacevole atto; come fa chi s’affretta sì, che convenga che