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Pistoia e conte di palazzo e senator di Roma, e signore e maestro della corte del detto Bavaro, per leggiadria e grandigia si fece una roba di sciamito cremisi; e dinanzi al petto un motto a lettere d’oro: Egli è come dio vuole e nelle spalle di dietro simili lettere, che diceano: E’ sara’ come dio vorra’. Questa roba, credo io, che tu stesso conosci che si sarebbe più confatta al trombetto di Castruccio, che ella non si confece a lui. E quantunque i re sieno sciolti da ogni legge, non saprei io tuttavia lodare il re Manfredi in ciò, che egli sempre si vestì di drappi verdi.
154. Dobbiamo dunque procacciare che la veste bene stia non solo al dosso, ma ancora al grado di chi la porta; e oltre a ciò, che ella si convenga eziandio alla contrada ove noi dimoriamo; conciossiachè siccome in altri paesi sono altre misure, e nondimeno il vendere e il comperare e il mercatantare ha luogo in ciascuna terra, così sono in diverse contrade diverse usanze; e pure in ogni paese può l’uomo usare e ripararsi acconciamente.
155. Le penne che i napoletani e gli spagnuoli usano di portare in capo, e le pompe e i ricami, male hanno luogo tra le robe degli uomini gravi, e tra gli abiti cittadini, e molto meno le armi e le maglie; sicchè quello che in Verona per avventura converrebbe, si