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tinua noia ch’eglino ricevono da loro, più spesso si rammaricano di questi, che di quelle non fanno: così addiviene, che il più delle persone odia altrettanto gli spiacevoli uomini ed i rincrescevoli, quanto i malvagi, o più.
5. Per la qual cosa niuno può dubitare, che a chiunque si dispone di vivere non per le solitudini, o ne’ romitorii, ma nelle città e tra gli uomini, non sia utilissima cosa il sapere essere ne’ suoi costumi e nelle sue maniere grazioso e piacevole.
6. Senza che le altre virtù hanno mestiero di più arredi, i quali mancando, esse nulla o poco adoperano: dove questa, senza altro patrimonio, è ricca e possente, siccome quella che consiste in parole e in atti solamente.
Cap. II. In che consista l’essere scostumato: quali atti sieno spiacevoli a que’ co’ quali si usa. Si dividono questi secondo il numero delle potenze dell’anima, alle quali si può render noia.
7. Il che acciocchè tu più agevolmente apprenda di fare, dèi sapere, che a te convien temperare e ordinare i tuoi modi, non secondo il tuo arbitrio, ma secondo il piacer di coloro co’ quali tu usi, ed a quello indirizzargli; e ciò si vuol fare mezzanamente: perciocchè chi si diletta di troppo secondare il piacere altrui nella conversazione e nella usanza, pare piuttosto buffone o giocolare, o per avven-