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tratti, si trovano talora somigliantissimi a quei coniati nelle monete del tempo; onde si potrebbe credere che fossero eseguiti dal medesimo artista, il quale forse avesse prima scolpito sull’agata il tipo delle sue medaglie. Questi fermagli hanno spesso un sottil foro che li trapassa al fondo e che dovea servire per adattarli sul metallo. Gli antichi usarono molto lo scolpire tazze e vasi di bellissime agate con magnifici camei e fu in questi che si sfoggiò la più grande ricchezza e però l’arte migliore: i frammenti dei quali, che si son trovati nei tempi moderni, spesso sono rotondati e ridotti della forma dei fermagli.

Dopo il risorgimento delle arti i camei si usarono quali ornamenti muliebri, e furono dapprima o rozze copie di antichi soggetti, o ritratti di grandi personaggi; ma gli artisti del cinquecento divennero appresso così eccellenti in questa sorta di lavori, che moltissimi dei loro camei non si possono distinguere dagli antichi. Al tempo dello scadimento delle arti con perverso gusto si fecero camei con lavoro minutissimo in alto rilievo e spesso staccati in molti punti dal fondo; questi camei si riconoscono facilmente perchè oltre al bizzarro ed esagerato stile, sono quasi sempre in pietre bianche chiarissime e trasparenti tanto che per ravvivarne l’effetto eran sempre al fondo raddoppiati con tavolette di agata nera. Al cominciar di questo secolo molto essendo ricercati gl’intagli antichi, non pochi artisti si diedero a falsificarli: e ciò fu occasione che poco appresso sorgessero alcuni eccellenti intagliatori italiani, quali fu-