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guita dal moto forzato, e l’altra metà dal volontario come si è detto sopra.

Una tal prova di fatto applicata alla macchina del Cavallo col far vedere i tre agenti in opera, conferma e verifica, senza ammettere contradizione, quanto ho supposto fin qui: cioè che alla potenza motrice s’aspetta di dar moto e regolamento alle azioni, alla gravità del peso di eseguirle, ed alle gambe di servir d’istrumenti all’esecuzione delle medesime; con che vien provata ad evidenza l’ondulazione del peso della macchina, ed il moto forzato delle gambe.

Mancando l’ondulazione del peso della macchina nelle azioni retrograde, ed in quelle delle scese ripide e delle salite simili, duopo è che ad essa supplisca il moto elastico dei legamenti; ma siccome si è veduto coll’esperienza nella propria persona, che nessuno dei piedi può muoversi dal posto, se prima non è scaricato del peso che sostiene, così non può essere eseguito il moto elastico sopradetto da nessuno di essi, se la macchina non è sostenuta in quel tempo da base stabile e forte; però è forza ch’ella sia sostenuta dagli altri tre piedi, allorchè nelle sopradette azioni la potenza motrice al suo turno mette uno di essi in opera col moto elastico; e avvegnachè ciò faccia con l’istess’ordine che tiene nel passo, per quello che riguarda la mossa, non può a meno con tutto ciò di regolare l’azione con un intervallo maggiore, più staccato e più


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