Pagina:Dell'obbedienza del cavallo.pdf/364


Quarta. 337

gliano al padre, e nello spirito, e nell’abilità, ed ora tirano le qualità promiscue del padre, e della madre, e non di rado quelle degli avi e bisavi come si vede anche tutto giorno nel genere umano: onde non può mettersi in dubbio che tanto la costruzione del corpo che lo spirito degli animali, non sia suscettibile di alterazione, come ad evidenza ne convince il veder nascere tal volta i figli, non solo di diverse fattezze da quelle dei genitori, ma anche di diversa qualità di pelo, e di colore, come segue tutto giorno nei Cani, nei Cavalli, e fino nei volatili, nella generazione dei Muli e nella nascita dei mostri.

Voglio contuttociò accordare che un Barbero dato a una Ginetta di Spagna, e così di tutte le altre razze, produca un Cavallo d’ottima qualità, ma non potrà mai essere che non sia alterata nel figlio la natura dei genitori: onde potrà essere un buon Cavallo da sella, ma non già un vero Ginetto di Spagna, nè tampoco un Barbero, ma un misto dell’uno, e dell’altro, come lo sono i Muli della natura del Cavallo, e dell’Asino; e se un Cavallo da sella si dà ad una corsiera, il prodotto è disadatto sì al servizio della sella, come a quello del tiro, appunto come il figlio d’un Can Leviero, e di una Cagna di Spagna da fermo, non è buono nè a correre, nè alla caccia; questo appunto è la causa del disordine che acca-


Vv de