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detto fien grosso che chiamasi patto, e che serve per far lettiere al bestiame, e dipoi concime.

Per l’istessa ragione l’erba che chiamasi biodo, è di maggior mole del patto, e però del più fine se ne fa le vesti ai fiaschi, e del più grosso le stoje.

L’erba finalmente che produce quel terreno che resta coperto da tale altezza d’acqua, che richiede tutto il tempo dell’estate per essere svaporata, diviene di tal grossezza, che si assomiglia alla canna per il maggior alimento ricevuto dall’acqua in sì lungo tempo che ha durato la sua vegetazione, e però chiamasi cannella della quale si fanno i cannicci.

Se il sopraddetto terreno si riduce in scolo tale, che nella primavera resti da se asciutto per tutto, vi nasce l’erba fine; se ripieno lo scolo torna sott’acqua, torna pure a riprodurre l’istesse qualità d’erbe sopraddette: onde una tal riprova toglie ogni dubbio che dal maggior tempo che dura la vegetazione, stante il maggior alimento che riceve l’erba dall’acqua, viene la maggior sua grossezza, e la diversa figura.

Da quest’esperienza ho ricavato che il terreno secco e sterile, è quello che produce pascolo che forma i Cavalli d’ottima qualità, non solo perchè mangiano l’erba sua con piacere ed avidità, ma anche perchè l’esa-


lazio-