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braccio, sia con piegar la vita sia con portar le spalle in avanti o in dietro, o la vita in fianco per secondare la mano quando abbassa verso terra il calcio della medesima, e non è minore quello di vacillare in qualunque tempo la punta della lancia, d’abbassarla, che sommozzar si dice, di rimuoverla dalla pendenza in cui deve star sempre sopra l’orecchio sinistro del Cavallo, con attraversarla più del dovere da quella parte, o con voltarla verso la parte opposta, che svanita vien detta, e quello finalmente di ferire o colpire il bersaglio con una stoccata, o con farlo di sotto in su.

Altre tre sono le armi, che si usano nel giuoco delle teste, come si è veduto di sopra cioè il dardo, la pistola, e la spada.

Il dardo è un’altr’arme in asta con punta di acciaro in cima, molto più corta della lancia, perchè non eccede la lunghezza di un braccio e tre quarti in circa; affinchè possa scagliarsi di soprammano alla volta del bersaglio, ella pure è di costruzione in figura piramidale più sottile in cima, a proporzione che nel calcio; della pistola e spada, essendo armi usuali e a tutti cognite, è superfluo il far la descrizione, e però la tralascio, per appigliarmi a dar contezza del modo di maneggiare la lancia, e dipoi di quello come devono essere messe in opera le altre armi.


Se