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Seconda. 179

Provenendo dall’istessa causa detta sopra, la difficoltà che s’incontra nelle scuole nel far passare il Polledro da una mano all’altra nell’azion del galoppo con un consimile metodo, pure vi si pone riparo; dico consimile, perchè nel primo caso deve essere il passo che precede alla chiamata del tutto, compito dall’azione di tutti quattro i piedi, come si è detto, ed in questo dev’esser solo ammezzato ed interrotto, come si dirà.

Termina l’azione del galoppo della man destra con i piedi laterali di questa mano situati in avanti, e per conseguenza con i laterali della parte opposta situati indietro; e però non può esser dato esecuzione immediatamente dal galoppo della mano destra, a quello della sinistra, che richiede situazione diversa dei medesimi, se non viene prima cambiata la positura loro; e siccome la potenza motrice non può far mutazione alcuna nelle azioni per minima che sia, in tempo che la macchina è in moto, così prima d’ogn’altra cosa, quando si vuol passare dal galoppo della mano destra a quello della sinistra, conviene coll’arresto dar termine all’azione ch’è in opera, e dipoi appigliarsi a far fare alla potenza motrice il cambiamento necessario dei piedi, con obbligare il piè sinistro d’avanti a pigliare il suo posto, e nel medesimo tempo col solito impercettibile intervallo il destro di dietro a prendere il suo, vi-


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