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per forza, a fine d’aver luogo di farli sentire il castigo con qualche apparenza di ragione, e acciocché si dia a credere d’averlo meritato, che allora per confermarlo in questa sua idea, appena che dà cenno della minima sommissione, benchè imperfetta, li si deve far carezze come prima, e più ancora per rimetterli in quiete l’animo giustamente irritato.

Avvertasi di più, di far sempre precedere al castigo la minaccia della voce risentita, ed imperiosa per dimostrarli superiorità, e maggiormente atterrirlo, e questo deve farsi per potere minorare il castigo, se a questa si rimette in dovere, dimostrando sommissione, e per esimerlo così del tutto da esse, quando in altra occasione, dopo averlo provato, al sentire solo della voce si corregga, dandosi per vinto.

Nulla di più, certamente potrà desiderarsi in un Cavallo, che debba servire alla Campagna, o alla guerra, quando sia addestrato con il metodo sopraddetto, poichè egli sarà d’uno spirito docile, mansueto, e subordinato, d’azione facile, sciolta, rilevata, e graziosa, e d’un’obbedienza pronta e sicura, e potrà esser montato senza esporsi a rischio alcuno da chi che sia con tutto il piacere.


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