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Seconda. 107

re il vento, che teneva per raccomandarlo alla Sella di maniera che non possa cadere; ma con tutto questo la guida seguiti per qualche altro giorno a tenerli compagnia, andando or avanti, or di fianco, ed or restando addietro tanto che il Polledro senza avvedersene si trovi a lavorar da se solo; e se a caso in questo principio si confonde, e s’imbarazza senza saper cosa fare, torni subito la guida a rimetterlo in dovere: E per evitare un tale sconcerto, opportuno è di sguidarlo la prima volta nel tornare verso la stalla; quando poi si vuole abbandonare per sempre la guida, si faccia questa passare tanto avanti, che si perda di vista, perchè così il Polledro con l’idea d’andar dietro alla guida non averà difficoltà alcuna di proseguire in avanti, e molto meno l’averà di tornare addietro per il piacere che ha d’andar verso la stalla.

Ma prima d’abbandonare affatto la guida non tornerà male, e sarà molto opportuno, che egli sia condotto con essa in campagna, e per la Città, a fin di sfrontarlo, e farli perdere anche quel sospetto, che suol cagionarli la novità dei diversi oggetti che li si presentano davanti; inoltre incoraggito dalla compagnia della guida con maggior facilità verrà egli a superare quell’impressione, che suol rendere i Polledri di prima doma restii, sospesi, ed irresoluti (difetto di somma conseguenza nei Cavalli quando vi si sono confermati) per il che convien per


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