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La bambina prese la busta e si alzò di scatto, sempre in atto di fuggire. La signora, adesso, fu lei a fermarla; anzi la colse quasi a volo come una farfalla.
E come una farfalla la sentì davvero vibrare fra le sue mani, tutta tremula, morbida, di una bellezza irreale eppur vivida e calda come l’essenza stessa della vita. Quel tremito, quella impressione di volo fermato, di gioia e terrore confusi in uno stesso mistero, le penetrarono fino al cuore, le sfiorarono il sangue. Un gesto, e la divina farfalla poteva fermarsi lì, e quella vita poteva rinnovare e illuminare la sua, con l’eterno miracolo dell’amore.
La bambina sentì questo soffio avvolgerla tutta in un’onda di luce: sgusciò dalle mani rallentate della signora, corse fuori ma tornò subito: portava una rosa rossa: gliela porse e le sorrise. Sembravano due fiori sullo stesso stelo, adesso, la rosa e la bambina: e gli occhi di lei scintillavano come la rugiada al primo sole.
Ma la signora già di nuovo si era ripresa e irrigidita. Disse alla cameriera, che seguiva