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Allora capì; e gli parve che la rete del disegno gli si riproducesse sugli occhi, velandoli di nero: sì, altre volte anche quella minaccia lo aveva atterrito, ma vaga e superficiale come quella della sua governante: adesso era lì, palpabile, paurosa, e gli tagliava il cuore con la spada delle due grandi strade che segnavano una croce attraverso la sua casa e il suo giardino. Quando si riprese dal suo stordimento si accorse che la donna era rientrata in casa: ne sentiva di nuovo la voce che brontolava come un tuono lontano contro la giovane serva sorniona, anche questa sempre sulle mosse di partire: e adesso capiva il perché del malumore della signora Annetta, e si pentiva di averla maltrattata; ma in fondo le serbava rancore per la cattiva notizia, quasi fosse dipesa da lei. Cattiva notizia? Ma no, ché un grosso moscone di metallo verdazzurro piomba a picco da un tiglio, come un minuscolo uccello ronzante, e gli volteggia attorno, gli sfiora la testa, gli ricama rasente alle orecchie una musica insistente, con vibrazioni quasi di chitarra: una musica che gli ricorda