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giovani coppie in amore. Povero son io ed in affanni fin dalla mia prima età....

Ecco che i desolati versetti della sua prima giovinezza gli affioravano alla memoria, con un rigurgito acre: sì, tutto si era sciolto fra le sue dita: il tempo, l’oro, la speranza, la fede: in mezzo alla ricchezza del suo giardino, della sua casa, della notte di meraviglie, egli si sentiva al punto di partenza della sua vita: povero fra i più poveri, umiliato e depresso dalla gioia e dall’indifferenza dei suoi simili.

Volle scuotersi: si alzò, alto e come marmoreo nel suo vestito della chiara estate; guardò dentro la sala che dava sulla veranda: la luce vi era spenta, ma s’intravedeva egualmente un lieve splendore di cristalli, di mattoni lucidi, di vasellame e di metalli: in una bottiglia di liquore verde, sul marmo di una mensola, una scintilla di smeraldo ammiccava come l’occhio di una civetta.

Bere! Tante volte, nelle sue solitudini notturne, egli era stato tentato da quell’occhio dolce e diabolico: resisteva, e ne era compensato dal limpido sonno che segue alle astinenze volontarie, e sopratutto dal fresco riso dell’alba che lo richiamava al lavoro e alla vita della nuova giornata.

Ma quella notte la tentazione era più forte del solito: ed egli fece un passo per rien-