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gina: e proprio in fondo, quasi inquadrati nella stessa cornice nera, vedo alcuni numeri e alcune parole che mi dànno un senso di vertigine mortale. Sono i numeri dell’ultima estrazione del lotto: i miei numeri: 59 - 30 - 61 - 6 - 23.

E, sotto, un annunzio funebre: la morte per «improvviso malore» dell’uomo al quale io ho dato questi numeri.

*

Dopo il primo stordimento, cerco di orientarmi. Ha l’uomo giocato o no? E quanto ha giocato? Se la posta è stata di molte lire, la vincita è enorme. Vediamo a che ora è morto: alle undici del mattino: a quell’ora l’estrazione è già avvenuta: l’innocente bambino che, bendato come la sorte, estrae dall’urna i numeri fatali ha già forse incrinato l’arido cuore dell’uomo che da tanti anni batte i selciati della Città nella vana ricerca della fortuna.

È così? Non è così? Richiamo Lina: voglio farle domandare notizie, ricercare il filo della verità.

Ma quando rientra, invece di dar retta alle mie domande, ella spalanca i vetri e