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Ai replicati rifiuti di lei, Sebastiano si rassegnò: dopo tutto, ragazze da sposarsi se ne trovano in tutti gli angoli del mondo, e basta frugare con un bastoncino per farle saltar fuori.

Ma un fatto tragico avvenne: una notte, nell’ovile del pastore padre della ragazza, lui assente, furono sgarrettate dieci vacche, e poiché il mandriano si opponeva e gridava fu ucciso a pugnalate.

— Quella notte, — afferma la piccola madre, — il mio Sebastiano dormiva in casa, accanto al focolare. Ebbene, alla prima alba, tanto io che lui si sentì un grido strano che strisciava intorno ai muri della nostra casa come la punta di un pugnale. Era il grido del nostro vicino d’ovile, del padrone della lepre. Aveva egli colto l’occasione che le apparenze accusavano mio figlio, per vendicarsi? Noi non l’abbiamo mai saputo di certo, se non dal nostro cuore. Il fatto è che Sebastiano fu preso e condannato. Ed egli quella notte aveva dormito accanto al focolare, innocente come il fuoco stesso.