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che si porta via l’ombra delle insonnie coi suoi mali pensieri, ma anche l’impronta dei sogni buoni, e l’angolo ancora bianco della luce delle albe che si rinnovano: e la tovaglia che sentì le nostre querele ma anche le cordiali risate familiari e i complimenti agli ospiti benigni; e, infine, il fazzoletto ancora umido di lagrime, o con un nodo per una cosa che si vuole e non si può ricordare.
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È inutile dunque che tu chieda pietà, o piccolo tappeto, che se hai ingannato non è per colpa tua ma dell’uomo che ti ha tessuto come tanti altri suoi inganni. Non è colpa tua: ma son bene le colpe degli altri quelle che più duramente si scontano.
Tu quindi te ne andrai rassegnato, lasciando il posto a un tuo compagno più severo, d’un colore neutro, che non sorriderà ma non procurerà neppure distrazioni.
Forse ti rimanderemo in campagna, a coprire un baule; forse andrai in una casa povera, sul tavolino di uno scolaretto ambizioso che ti amerà e disprezzerà nello stesso tempo. Ad ogni modo andrai anche tu per