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scatoletta di bottoni: mentre l’uomo la sollevava aprì gli occhioni spaventati, e così li tenne, come cosciente di quanto succedeva, mentre egli le traeva dalla gamba, di sotto la calzetta, un piccolo anello di platino, ornato di una pietra di cristallo brillantissimo.

— Questo fa per lei — egli disse, guardandomi le mani nude di anelli e poi fissandomi negli occhi. — Fa proprio per lei, che ha le dita piccole. Lo provi, lo provi.

Oh, che, voleva rifare con me il gioco dello scialletto? Io non toccai l’anello, neppure per curiosità, ma subito mi accorsi che era di valore.

Domando, corrugando anch’io la fronte:

— Com’è in vostre mani?

Questa volta egli risponde con umiltà, dicendo di averlo trovato; io però sento odore di bugia.

— Quest’anello ha un certo valore; si dovrebbe restituire a chi lo ha perduto.

— Eh, sì, e come si fa? — egli ribatte, guardando fisso l’anello: e pare voglia aggiungere: — Se si dovesse restituire tutto quello che si trova, come si camperebbe?

— Si va dal parroco, o dal podestà, i più vicini al posto dove si è rinvenuto l’oggetto, ed essi faranno ricerca di chi lo ha smarrito.

Era come predicare al vento: l’uomo sem-