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Finalmente è venuto lo stracciaro del bosco. E diciamo finalmente, perché da tempo si desiderava conoscerlo, e non senza una certa trepida curiosità: non come i bambini, che, per le minacce materne, hanno paura del suo sacco; né come tutti quelli, donne, operai, vecchi e servette, che sentono il bisogno del suo provvido passaggio per i loro acquisti specialmente invernali: ma con la solita scusa della conoscenza con la quale ogni personaggio fuori dell’ordinario può arricchire la nostra esperienza artistica ed anche umana.

Si poteva immaginare questo personaggio come un vecchio vagabondo, con la lunga barba di lana di capra, le scarpe ereditate dall’Ebreo Errante, gli abiti a brandelli: e ci si domandava da qual bosco egli veniva; un bosco senza dubbio lontano, forse di quelli dai quali, del resto, scendono spesso i carbonai coi loro lunghi sacchi neri che alimentano il nostro focolare ancora primitivo: il fatto è che tutti parlavano di lui,