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nel subcosciente, scoppiano, crescono, fioriscono come ninfee nei misteri notturni di un lago. I sogni stessi, non sono avventure straordinarie create dalla nostra fantasia? Nel dormiveglia, poi, tornano in mente i ricordi più belli, o i più tragici, o anche i più semplici, della nostra vita: da essi, come da ogni altra vicenda, alta od umile che sia, l’artista può trarre un capolavoro. E poi, sempre nella notte fatale, si rimuginano tante altre cose, non nostre, ma più che nostre, perché di tutti: fatti di cronaca, resoconti giudiziari, drammi e idilli e incidenti accaduti ai nostri vicini di casa. E le storie sentite raccontare di recente? Da quella della vecchia sottocuoca analfabeta, che girando il mondo, d’albergo in albergo, ha imparato quattro lingue e riferisce a sua volta straordinarie avventure di principesse capricciose, di eleganti farabutti, di dietroscene diplomatiche, a quella della piccola suora che fuggì di casa per farsi tale; dalle cronache del marinaio reduce dalla Cina, ai fatterelli scolastici e sportivi della nostra bambina.

Ma spesso, anzi quasi sempre, questi spunti di fatti accaduti, non garbano all’artista, orgoglioso della sua potenza creatrice. Egli vuole inventare anche il fatto, sia un dramma, un’avventura, un innocentissimo