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della stampa, quando già erano perfette le edizioni di Lipsia e le aldine a Venezia; merito degli Elzeviri fu il carattere latino e la nitidezza. Ludovico si trasportò a Leida, morendovi il 1617; e in quella città, i figli Mattia e Bonaventura, seguendo l’arte del padre, stamparono anche per il filosofo Cartesio. Con il figlio di Mattia, Abramo, e il di lui cugino Ludovico, la casa si trasportò ad Amsterdam, fino a che nel 1683, l’attività degli Elzeviri si spense. Impressero 2000 edizioni, oggi conservate in biblioteche nazionali tedesche e olandesi, fra le quali, importanti per novità e tecnica, il Virgilio, il Terenzio, il Salterio, e un Nuovo Testamento in caratteri greci, opera irta di difficoltà per quei tempi. Ogni edizione elzevira è facilmente riconoscibile per un’insegna quadrata, con una Minerva, il gufo preferito, l’albero della sapienza, simboli tutti del sapere. I caratteri, dunque, che imitarono quello stile, si chiamarono elzeviri, e, per traslato, i pezzi formati con essi».