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vinezza; ma teneva le labbra chiuse, bianche, immobili. Egli le prese la mano, la tenne nella sua: e ne sentiva le ossa sottili come quelle di un uccellino morto. Riprese:

— Sì, sono uscito; ho fatto un giretto, qui nei dintorni. Continuano a costruire; sempre palazzi, e sempre nuovi negozi; ogni porta una bottega. Toh, hanno aperto, qui nell’angolo, anche una macelleria per carne equina; e bisogna vedere che insegna: sembra quella di un gioielliere. Sono poi andato giù, fino alla piazza nuova: volevo anche vedere quella chiesetta delle suore, della (piale tu mi parlavi: però non sono riuscito a trovarla.

Gli occhi di lei si ravvivarono, per un attimo; la sua mano si sollevò, verso la suora; e, dopo essere accorsa con un silenzioso volo di colomba, la suora rispose per lei:

— La chiesetta? Dalla piazza non si vede: bisogna svoltare più su, lungo il muro del parco delle suore: ò dietro, a destra.

— Ah, ho capito: grazie.

La suora fece un lieve inchino; poi se ne andò: anzi, profittando della presenza del signor Poldino, si allontanò dalla camera.