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imprecazioni romanesche e le indirizzava senz’altro ai suoi padroni e al proprietario del loro appartamento.

Una domenica, nel pomeriggio, dopo che la mattina quei signori, invece di recarsi alla santa messa, avevano litigato più aspramente del solito, sputandosi attraverso la reticella del giardino, buttandosi sassi, minacciandosi di querela, di sfratto, persino di morte, Fatima, tutta vestita di rosso, andò al cinematografo con la nostra elegante cameriera. Al ritorno, questa sorrideva diabolicamente, con gli occhi di solito cattivi, adesso lieti di una beatitudine perversa. Dice:

— Fatima, che poi non ò stupida come pare, avrebbe trovato il modo di far cessare lo scandalo. Vedrà, signora, che spasso. Ma non bisogna dirlo a nessuno. E poi, se la cosa riesce, lei, signora, dovrebbe regalare a Fatima il suo cappellino verde.

Vada pure per il cappellino verde, sebbene io ci fossi affezionata, perché lo possedevo e me lo godevo da ben quattro primavere.