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logiche, ricordava qualche bisonte antidiluviano. Le miti vacche mulatte pareva ascoltassero i suoi muggiti come note d’amore.

— Con tutto questo ben di Dio, sua moglie si lamenta? — disse il pittore: e il padrone rispose con un sospiro.

Quando rientrarono, lo spuntino era pronto, sulla grande tavola della cucina. Solo mancava il vino, e il padrone andò lui in persona a sceglierlo in cantina.

Allora il pittore, preso da un estro, si avvicinò alla massaia, le sorrise, pane volesse baciarla. Le domandava all’orecchio:

Avete veduto la nuova Madonnina?

L’aveva ben veduta, la vecchia sorniona, con gli occhiali legati con lo spago: e tutto aveva veduto e sentito. E una subita complicità di malizia unì i due curiosi.

Disse la vecchia:

— L’è ben la figura della Giglina, l’amica del padrone, morta quest’inverno.

— Ma se è la mia servetta Maria?

— È ben la figliuola della povera Giglina, la Maria, che è tutta la madre.