Pagina:Deledda - Nostalgie.djvu/286


— 276 —

Ma oramai pareva a Regina che egli vegliasse, pronto a tutte le difese.


*


Dopo quel giorno essi cominciarono a bisticciarsi di frequente. Ella se la prendeva per cose da nulla, e gli rinfacciava tutti i suoi piccoli difetti, cogliendo però l’occasione per accusarlo velatamente di ciò che, soltanto colpevole, egli avrebbe dovuto capire. Antonio si difendeva, senza stizzirsi troppo, senza offendersi troppo: ella credeva sempre più che egli avesse paura d’irritarla maggiormente e una grande tristezza la vinceva.

Perchè erano così vili entrambi? Perchè ella non osava affrontarlo ancora, mentre tutto entro di lei, tutti i suoi pensieri, tutti i suoi ricordi ed i suoi istinti insorgevano contro di lui e lo accusavano? Ebbene ella finalmente lo confessava a sè stessa. Aveva paura: aveva paura della verità. E sopratutto aveva paura di sè stessa. Le pareva che solo la speranza di ingannarsi la rendesse facilmente generosa, inducendola ad un perdono anticipato. Ma se tutto era vero? Avrebbe sinceramente perdonato? Qualche volta aveva paura di no.


*


E più che il dubbio della colpa e della viltà di Antonio, la rattristavano le sue proprie debolezze, le contraddizioni ed i fantasmi del suo spirito malato. Giorno per giorno la sua anima le si rivelava. Ella si era creduta superiore,