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La vecchia signora gemette, si alzò, uscì, rientrò, non stette più un momento ferma.

— Mamma, — supplicava Antonio, — restate a tavola!

— Mamma, — ripeteva Gaspare, ancora adirato, — andate a vedere!

— Figlia mia, — diceva la suocera, volgendosi a Regina, — queste donne di servizio!... Non bisogna parlarne, dicono, ma come si fa quando sono il disastro delle famiglie?... Ti dirò poi...

— Uno dei più gravi problemi sociali! — disse Massimo, ironico, senza guardar nessuno.

— Intanto senza le serve tu non puoi vivere, — gridò Gaspare.

— Intanto le serve ti fanno morire...

— Oh, le faccio morire io se non filano dritte, — disse Gaspare.

Tutti risero: ma nonostante le frequenti visite della vecchia signora in cucina, le portate si facevano attendere lungamente. La conversazione s’animava. Massimo parlava con la cugina, la signora Anna narrava alla signora Clara i fasti della serva.

— Come si va col vostro Gigione? — domandò Antonio a Gaspare.

E Gaspare cominciò a parlar male del suo Ministro, come parlava male delle serve.

— Hai ricevuto la mia ultima lettera? — chiese Arduina a Regina, profittando del chiasso che gli altri facevano.

— Quale?

— Ti domandavo... osavo domandarti qualche notizia sulla beneficenza privata, specialmente femminile, nel Mantovano...