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mento il ricordo del sogno aveva per lei una significazione solenne: dal fondo dell’incosciente le risaliva nitida l’impressione angosciosa di quell’ora lontana. Che cosa era accaduto, allora? Quale fenomeno patologico, presentimento o suggestione, l’aveva dominata? Forse, nell’ora del sogno, era avvenuto il fatto abbominevole?

Ella ricordava d’aver letto esempi in qualche modo rassomiglianti al suo.

Senza dubbio Antonio aveva pensato a lei nel corteggiare la vecchia signora: e il disgusto, la vergogna, il rancore di lui erano stati così violenti da riflettersi, attraverso lo spazio, nelle profondità incoscienti di lei. Da questa profondità ora risorgeva il ricordo, e le induzioni che lo accompagnavano servivano di qualche conforto a Regina.


*


Ma che miserabile conforto!

Fosse pure con tutto il disgusto, la vergogna, il rancore del mondo, egli si era venduto. Fosse pure per amore di lei, egli si era venduto. E si era venduto perchè ne era dunque capace.

Regina provava pietà di lui, perchè questa pietà risaliva a lei, ma sentiva che oramai nella sua vita non v’era posto ad altro sentimento.

Tutto era rovinato: e fra i ruderi grigi tremolava solo il fiore giallognolo della pietà. Troppo poco per vivere fra le rovine.


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E se niente era vero? Nelle ore buie l’anima più forte diventa superstiziosa. Il sogno era