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gloria, il via vai delle gente, le ombre degli alberi, le nuvole che salivano sullo sfondo argenteo dell’orizzonte.

La luna guardava dal cielo, bianca e tenera: intorno vibrava la musica dei mandolini e dei violini: s’udiva il suono di una campana vicina, lo squillo d’una tromba lontana.

— Tutti suonano, — osservò una sera Regina; — pare che tutto il mondo sia in festa, che tutto il mondo sia allegro.

— E invece è triste, secondo te, — disse Antonio non senza ironia.

— No, è qualcosa di peggio: è misero, ed io ne provo una grande pietà.

Egli non replicò: pareva, dopo il loro ritorno, che egli sdegnasse ribattere le osservazioni melanconiche di sua moglie, quando ella si lasciava cogliere dal malumore, il che del resto ora accadeva di rado.


*


In settembre Regina s’accorse che la profezia del vecchio mugnaio s’era avverata. Ella era madre.

Questo avvenimento non commosse, ma neppure dispiacque nè a lei nè ad Antonio. Solo causò una piccola disputa fra loro, perchè Antonio dichiarò subito che si doveva prender la balia, mentre Regina voleva allattare lei.

— Non voglio — egli disse quasi rudemente.

— Se i mezzi basteranno!

— Basteranno! — egli affermò.