Pagina:Deledda - Nell'azzurro, Milano, Trevisini, 1929.djvu/92

88 nell'azzurro


Oh, ditemi voi, mie antiche amiche a cui cadranno in mano queste pagine, amiche di cui non ricordo più quasi neanche il nome, ma che amo ancora, o piuttosto mi ricordo ancora di aver amate con tutta l’affezione della mia piccola anima, ditemi voi, ve le ricordate quelle ore di gioia infantile, immensa, pura, godute fra il sole e l’azzurro invadenti il cortile dell’Asilo, nelle ore di ricreazione?

... O Bonaria dalle lunghe trecce nere, dagli occhioni neri tagliati all’orientale, e tu, mia piccola e bionda Teresina, dagli occhi ceruli guardanti sempre il cielo, voi che amai più di tutte le altre, voi che siete morte senza aver conosciuto i piccoli dolori, le piccole miserie della vita dopo l’infanzia — che fanno più dolci i ricordi di allora — perchè dall’alto dove siete non m’ispirate come scrivere la nostra vita d’allora, i nostri pensieri, le nostre passioni, la nostra amicizia?...

E dire che anche allora si avevano ricordi di un’età ancora più infantile, e si guardavano sorridendo gli altri bambini più piccoli, non ancora fermi in gamba, sorridendo alle loro fanciullaggini ed ai loro spropositi! — Precisamente come, quando avrò venti anni di più, penserò sorridendo ai ricordi di adesso.