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76 | nell'azzurro |
gocce d’acqua tremolanti su tutte le cose hanno un bizzarro scintillìo, ma fuggente, ma cupo, come fossero di bronzo.
Cominciamo ad essere stanchi: qualche bimbo geme, le paesane in costume hanno sciolto il loro fazzoletto, di cui rigettano indietro i lembi; i visi sono tutti rosei; il vento ha disfatto i ricci delle signore.
***
Finalmente si è in cima! Sempre bosco: però la chiesetta, che è la nostra meta, non è fra gli alberi, ma su un terreno arido, sparso di pietre, di felci, di fieno secco e macchie di lentischio. Davanti alla chiesa, in basso, vi è una casetta bianca, e dietro il bosco.
Sull’alto del cielo passa una nuvola strana, lunga, con linee rosse: pare un miraggio con le sue forme di cupole, di case e di alberi. Ad est, prima di ricominciare il bosco, vi è ancora un campo di pietre aride, un pozzo, una capanna rovinata e massi, sempre massi di granito; poi, in fondo, all’ultimo limite dell’orizzonte, quasi velata dall’immensa lontananza, una linea pura, disegnata sul confine del cielo; una linea che azzurreggia molle-