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vita silvana 55


Gli additò il cielo, il bosco, Cicytella. Giacomo chinò pensosamente la testa. Si convertiva? Forse...

Don Martino, per distrarlo, gli offrì una presa di tabacco, che egli si credette in dovere di accettare, poi seguirono Cicytella nell’interno della sua casetta.

Il caffè e latte era pronto.

Dopo la colazione uscirono. Giacomo fece alcuni schizzi: Cicytella fra le sue pecore; Cicytella che, sorridendo bonariamente, faceva il formaggio; Cicytella che si lavava al ruscello, Cicytella che suonava deliziosamente le leoneddas... Don Martino ogni tanto lo interrogava circa le misteriose parole che aveva rivolto a Dio, ma egli rispondeva sempre: — Più tardi! Più tardi.

A mezzogiorno ritornando alla casetta vi trovarono un’altra sorpresa: un magnifico pranzo preparato da zio Francesco. La mattina Cicytella aveva detto al pastore:

— Oggi don Martino e due signori che vogliono conoscere la nostra montagna verranno a visitarmi — e calcò con importanza su questa parola: — zio Francesco, volete farmi il piacere di venire da me a prepararci il pranzo?

Zio Francesco aveva accettato. Quando Cicytella e gli ospiti erano usciti, egli aveva ucciso una