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vita silvana 53


l’acre profumo, sul tappeto color cioccolata delle foglie morte degli anni scorsi. D’un tratto don Martino diede loro l’alto. Si fermarono: Azzo e Giacomo guardarono davanti a loro, poi guardarono don Martino.

Il buon prete sorrise della loro sorpresa ed esclamò:

— Ecco la capanna, ovvero il castello di Cicytella!

Figuratevi la sorpresa dei giovani! Credevano che la capanna di Cicytella fosse come tutte le capanne dei pastori sardi, ed invece vedevano un palazzetto in miniatura, tinto di grigio, col tetto rosso, sotto il quale passava la brava ed elegante cornice dei veri palazzi! E che effetto quella pianta di garofani lussureggiante di foglie dal verde cinereo, fra cui sfavillavano i grandi fiori color rosa orlati di velluto!

E l’ovile; l’ovile lì accanto, pulito, circondato di una siepe anch’essa verde, addossato ad un alto mucchio di massi di granito ricoperti di muschio, d’eriche, di rovi verdi dalle more color viola! Quanta poesia, come ragione avea Cicytella di vivere lì fra l’incantevole calma della natura e la musica degli uccelli.

Cicytella spiava l’arrivo dei suoi amici dall’alto dei massi vicini all’ovile; appena li vide corse