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vita silvana | 39 |
rie ridestavano nel suo pensiero il piccolo viso dorato e gli occhi di Cicytella?
Probabilmente Azzo lo sapeva, perché gli prese le mani, gliele strinse fra le sue e mormorò:
— Amico, anch’io notai e da molto, la strana, perfetta rassomiglianza di questa bambina con Fosca: presi informazioni, e furono tali che mi fecero decidere a scriverti per farti venire qui, per farti incontrare con Cicytella. Giammai avrei fatto notarti questa bambina se tu stesso non l’avessi incontrata; giammai ti avrei fatto la minima allusione al suo viso se tu stesso non l’avessi notato; giammai ti avrei dato la benché minima speranza se tu stesso non avessi detto: «Tutto era possibile per quel vigliacco...». E giacché dici così, anch’io voglio ammetterlo...
Giacomo si strinse la testa fra le mani, come se stesse per impazzire, come se con quell’atto volesse rattenere la sfuggente ragione.
— Dio mio, Dio mio, Dio mio!
— Le duole il capo, le duole la testa, caro signore? — domandò da lontano don Martino, avanzandosi verso i due giovani.
— Ma no! Ma no! Tante grazie — disse il pittore rimettendosi.
— Tanto meglio. Bisogna che domani, domani è domenica, non è vero? lei stia bene, per venire