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vita silvana | 35 |
la montagna — invaso da un brivido, come colto dalla vertigine.
Prima era stata la voce a colpirlo, adesso il sembiante, l’espressione degli occhi. La vide allontanarsi rapidamente, sparire fra l’ellera delle rupi confinanti col cielo, e abbassò il binoccolo, passandosi una mano sulla fronte diventata pallida, molle di sudore.
— Mio Dio, mio Dio! — pensò. — Che sia lei?... Oh, che pazzia! —. Rise forte, aprì la sua borsa e schizzò rapidamente il paesaggio: e fra le rupi, sullo sfondo cerulo e verdognolo del cielo e dell’ellera disegnò la figura della bambina: la disegnò così bene, così perfettamente, che don Martino, quando al ritorno nel villaggio gli fu mostrato quello schizzo, esclamò:
— Oh, ecco qui Cicytella!
***
— Cicytella? Chi è questa Cicytella? — domandò il pittore.
Non era quello precisamente il villaggio dove Bastiano aveva fatto le sue prime ricerche, e d’altronde era corso molto tempo perché si ricordasse bene la storia della bambina; quindi don Martino si contentò di rispondere che Cicytella era una bambina trovatella, adottata da un vecchio pastore, che