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20 nell'azzurro


carono giammai. — Bastiano approvava tutto ciò che alla piccina piaceva di fare: era come affascinato da lei e l’amava tanto che spesso si domandava se davvero non era sua figlia. Se Cicytella gli fosse mancata, sarebbe morto di dolore. Essa riempiva tutto il vuoto della sua anima, della sua vita, e, piccola fata dei boschi, con un solo sorriso faceva svanire dal suo pensiero i tristi ricordi e le ultime disperazioni.

***

Così erano dunque passati dieci anni.

Impossibile fare perfettamente con la penna il ritratto di Cicytella: a prima vista, coi suoi abitini puliti sì ma quasi poveri, essa non mostrava una grande bellezza, qualcosa di rimarchevole; ma guardata attentamente, destava meraviglia e un artista sarebbe rimasto delle ore intiere a guardarla. Non era bionda, non era bruna. Il suo profilo, le forme eleganti della sua personcina piccola e sottile erano di un’estrema finezza, aristocratiche, regolarissime. I suoi capelli erano d’un biondo opaco, ondeggianti, quasi color rame, ma senza riflessi; la sua pelle morbida era anch’essa opaca, anch’essa di un colore bizzarro, calda, dorata dal sole; le labbra carnose, rossissime, la bocca piccola e i denti