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16 nell'azzurro


nell’inverno quando la nebbia velava l’orizzonte e sui boschi brulli fischiava il vento e cadeva la neve, Cicytella non vagava per la campagna, non aiutava lo zio Bastiano, perché questi, sapendo che il freddo le avrebbe fatto male e un soffio impetuoso di vento avrebbe potuto sbatterla a qualche rupe o precipitarla in un burrone, glielo proibiva assolutamente. Ella rimaneva nell’ampia e ben coperta cucina, davanti al fuoco, e... cuciva!

Sì, Cicytella cuciva e tagliava meravigliosamente, e nell’inverno rattoppava e preparava per sé e Bastiano le vesti per tutto l’anno.

Era stato lui ad insegnare alla sua "figliuola" tante belle cose, altre ella le aveva apprese da una donna del villaggio nella cui casa aveva trascorso tutto il tempo da zio Bastiano impiegato a recarsi al sud dell’isola per vendere i prodotti, di due anni, delle sue pecore. Durante quel tempo Cicytella aveva un po’ sofferto, un po’ goduto, e molto imparato.

Sofferto perché si sentiva come imprigionata in quella casa, fra le pareti brune e i poveri mobili, lei ch’era avvezza allo sconfinato orizzonte, al verde, all’azzurro, ai molli seggioloni di muschio, alle amache di liane ed ai letti di felce e di eriche molli e profumate; perché non era vicina ai suoi amici, a Bastiano specialmente, di cui non a-