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14 | nell'azzurro |
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Passarono dieci anni.
Bastiano mantenne la parola: in capo a quel tempo Cicytella era già una brava donnetta, una completa massaia, una bambina coraggiosa come un uomo, senza esagerazione. Il pastore aveva gelosamente conservato gli abitini che ella indossava il giorno in cui l’aveva ritrovata, affinché ciò facilitasse la sua ricognizione; ma dieci anni erano scorsi e i genitori di Cicytella non erano ancora comparsi; forse non comparirebbero mai più.
Impossibile narrare minutamente l’infanzia della bambina trascorsa nei boschi ombrosi e solitari, nelle ardenti pianure, nelle valli dirupate ove il torrente impetuoso rumoreggia in eterno fra gli ulivi, i salici e i pioppi dalla foglia argentea; sulle montagne nere flagellate dal sole, attraverso gli ampi e silenziosi paesaggi delle campagne sarde; luoghi che avevano formato il suo carattere ardente e coraggioso, che avevano influito a formare la sua anima e la sua fantasia, serie, forti, assennate. Nessuna bambola, nessun giocattolo era venuto nella sua vita: i suoi fidi amici d’infanzia erano stati gli agnellini bianchi e i grandi cani di zio Bastiano; i suoi divertimenti l’arrampicarsi sugli alberi per