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12 | nell'azzurro |
dalle vesti pulite che ricordavano in lui il ricco e azzimato proprietario dei villaggi sardi; il vecchio pastore che non amava punto i bimbi, nelle cui mani era caduta Cicytella. Che cosa pensò durante il resto di quella giornata, speso da lui nel dar nuovamente da mangiare alla bimba, nel rimettere a nuovo e arredare una vecchia capanna che trovò lassù, nelle terre dove durante l’estate, doveva nascere il suo gregge?
Non sappiamo: ma la sera, quando accese il fuoco e alla sua luce rossastra vide Cicytella che dormiva su una stuoia, in un angolo ben riparato della capanna, pensò:
— Farò tutte le possibili ricerche per ritrovare i suoi parenti, ma se nessuno s’incarica di lei io non la consegnerò punto al Municipio, no; l’alleverò io e ne farò una brava donnetta che mi aiuti nella vecchiaia...
Quale mai doveva essere la sua vecchiaia se a settant’anni si sentiva ancora forte e pieno di vita?
— Cicytella! —. Probabilmente a quel nome il pastore univa anche un ricordo, perché il suo viso s’alterava ogni volta che egli lo pronunziava. Bastiano non poteva prendere sonno. Uscì dalla capanna e guardò le campagne sottostanti velate dalle ombre della notte. Tutto dormiva, anche le chiome