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la casa paterna 153


una scena dei Promessi Sposi. Giammai avevamo potuto indurre Giannina a lasciare il suo costume per gli abiti signorili. Diceva:

— E allora che cosa mi distinguerà dalla mia padrona?

Rimase vestita così: il che non impediva che ella fosse una donna gentile, educata ed istruita: l’amavamo molto, ma le procuravamo un’infinità di dispiaceri. Quando questi raggiungevano un supremo grado d’impertinenza, Giannina ci minacciava di lasciarci e partirsene per il suo paese.

Io allora l’abbracciavo stretta stretta e le dicevo:

— Se tu vai via io mi vestirò a lutto.

E l’avrei fatto perchè l’amavo molto, l’amavo tanto che un giorno dissi a mia madre, sottovoce, mostrandole un regalo fattomi dalla governante:

— Mi perdonerai? Mi pare di amare Giannina quasi come amo te!

Prevedevo un rimprovero: ma non fu nulla, anzi la mamma rispose che sarei stata indegna di perdono se non avessi amato Giannina in quel modo. Come era buona la mamma!

Ecco il caminetto. Vi è un po’ di cenere, giallastra, umida, che mi ricorda i bei fuochi accesi da Giannina nelle lunghe serate d’inverno, quando la mamma e il babbo non erano in casa; allora Gian-