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vita silvana | 11 |
qualche comitiva di signori e signore venuti per divago, ma in quel momento gli era impossibile lasciare il suo gregge solo, sulla strada: quindi pensò di condurre prima questo ai pascoli destinati, poi ridiscendere al villaggio.
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Zio Bastiano aveva settant’anni, ma era ancora vigoroso e svelto come un uomo di cinquanta.
I suoi capelli lunghi e inanellati erano bianchi come la neve, il suo viso, d’un bruno oscurissimo, fatto più scuro ancora da quella bianca e fluente cornice, era tutto increspato, specialmente agli angoli degli occhi e della bocca grande, pulitissimo, senza baffi, senza barba, senza macchie di sorta; i suoi occhi erano fulgenti, grandi e neri come in gioventù, il suo profilo regolarissimo, la fronte alta, il naso greco e il mento sporgente: in gioventù Bastiano doveva essere stato bellissimo; adesso l’insieme del suo viso aveva una strana espressione, l’espressione dell’uomo buono fatto insociabile dalle avversità e dalle sventure, che si sente cattivo pensando al male che ha sofferto; che si sente buono pensando all’avvenire, confidando nella sua coscienza e in Dio.
Così era lo zio Bastiano, il vecchio pastore