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112 | nell'azzurro |
più comparso; si vide perduto, sepolto vivo, destinato a morire di fame dopo una lunga e terribile agonia, e cadde seduto sulla cassa, stringendosi il capo fra le mani, col sangue bollente di febbre, con la gola arida, gridando:
— Mamma mia! Mamma mia!...
La lanterna si spense... Allora fra il lugubre e nero buio della tomba, davanti ad Ardo, si rizzò una figura spaventosa, coi capelli irti, con la fronte marchiata da una parola di fuoco, e sorridendo diabolicamente, disse:
— Eccomi qui, figlio mio!
Ardo svenne... Sulla fronte della donna aveva letto un nome: Disobbedienza!
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...Quanto tempo restò svenuto? Probabilmente molto tempo, perché quando i sensi si risvegliarono completamente in lui, sentì una voce bassa, grossa, che diceva:
— Suonano le due...
Ricordandosi dov’era, Ardo ebbe un brivido d’orrore e aprì la bocca per chiedere nuovamente aiuto, ma dalle sue labbra gelide, aride, dalla sua gola chiusa, non poté uscire una parola. Guardò in alto.
La tomba era nuovamente aperta, e chini su quella bocca ampia e nera Ardo vide tre bruni pro-