Pagina:Deledda - Nel deserto, Milano, 1911.djvu/68


— 62 —


— Lo guardi bene, e gli domandi che cosa ha fatto stamattina.

Salvador, di solito sfacciato, chinò la testa e chiuso gli occhi per sfuggire lo sguardo paterno.

— Che hai fatto?

Silenzio, seguito dalla domanda ripetuta più energicamente. Allora Salvador scoppiò a piangere e mormorò fra i singhiozzi:

— Ho rubato.

Il padre, quasi sempre molle e affettuoso col bimbo, si turbò: guardò la donna come per rinfacciarle la colpa di Salvador, e fu a lei che domandò:

— Che cosa? Dove, come, come?

La storia era breve: passando accanto ad una fruttivendola, Salvador aveva rubato una pera: ma i commenti furono lunghi, e il padre si sdegnò maggiormente quando il bimbo, per difenderei, disse che «aveva veduto un altro ragazzo prendere così una pera».

— Anche bugiardo! Sì, chi è bugiardo è ladro!

Per castigarlo lo mandò a mangiare in cucina: e tutti rimasero scontenti, la mulatta perchè trovava il castigo troppo mite, Salvador perchè lo trovava troppo duro, il padre perchè una nuvola nera passava davanti alla sua fantasia inquieta.

«Mio figlio ha rubato!» Egli ricordava davvero, fra i suoi ascendenti spagnuoli, qualche tipo di avventuriero: sua moglie era stata una donna