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Salvador la salutò dalla finestra, sporgendo il piccolo viso abbronzato, e cominciò a raccontarle mille bugie graziose, e qualcuna anche terribile, come quella, per esempio, che un giorno stava per affogarsi.

— Ma la mia mamma, su in cielo, ha pregato «il» Dio di salvarmi.

— Ricordi la tua mamma? — domandò Lia a bassa voce.

— Sì, sì, — egli rispose indifferente. — Ero piccolo, quando è morta; adesso è in cielo davanti «al» Dio.

— Sai le preghiere?

Egli recitò l’ave-maria in spagnuolo e immediatamente dopo domandò:

— Adesso mi dài lo zucchero?

— Perchè?

— Perchè così fa la signora Rosario.

— Vieni a casa mia e te lo darò.

Egli corse a domandare il permesso, ma subito ritornò alla finestra scuotendo la testa.

— Non posso. Ora deve venire papà.

Ed entrambi attesero il ritorno del vedovo, sorridendosi di tanto in tanto, come uniti dallo stesso pensiero.

Ben presto la portinaia oziosa, Costantina, le erbivendole, si accorsero che Lia e il vedovo si guardavano con tenerezza; e la prima per speranza di lucro, la seconda per bontà naturale, le altre per curiosità cominciarono a spiare con