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o riacquistare la casupola paterna venduta per le «spese di giustizia».

— Le parole del mio padrone ormai mi sembrano il muggire d’un torrente lontano....

Infatti durante la colazione egli non fece altro che rivolgersi a lei e brontolare e maledire tutto le serve del mondo.

— Canaglia siete e canaglia resterete.

Ma Costantina taceva e guardava Lia con uno sguardo ironico e rassegnato come per chiamarla a testimonio della sua pazienza: e per un po’ Lia sorrise pur pensando ai casi suoi e aspettando invano che lo zio si rivolgesse anche a lei, le parlasse dei suoi progetti, le domandasse notizie della sua vita. Nulla: pareva che si conoscessero da anni ed anni e che nulla, d’ignoto e di nuovo fosse fra loro. Solo, appena finito di mangiare, egli si alzò premuroso e la costrinse a ritirarsi e a riposarsi ancora.

— Va, va, cara; dopo usciremo.

Ella si chiuse nella sua gabbia dorata ma non si coricò: era stanca ma il sangue le batteva forte allo tempie e un’inquietudine nervosa la agitava Le pareva che i rumori della città rombassero entro di lei; e si sentiva di nuovo vivere nella vita della moltitudine e di nuovo s’abbandonava a un senso di gioia puerile.

Nel pomeriggio uscirono; lo zio Asquer zoppicava, ma era instancabile; si fermava brontolando davanti a tutte le vetrine, mentre Lia sem-