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— Avete trovato un asousorgiu,1 zia Gai?
— Sì, ma nel ritrovarlo mi son ricordata di voi e le monete son diventate carbone.2
Ad altri, che la interrogavano seriamente se aveva timore dei ladri, rispondeva!
— Il ladro che temo io entra anche dalla fessura: la Morte, consolazione mia, solo la Morte temo.
Molti credevano che Lia le mandasse denari; e che la vecchia li accumulasse e li nascondesse, con quella manìa speciale alle paesane sarde.
L’annunzio dell’arrivo della giovane vedova, sul cui conto correvano voci strane, arrivate di lontano così come arriva il vento o la nuvola, mise in subbuglio il vicinato.
Alcuni dicevano che Lia si sposava di nuovo, con un signore potente, un «ingegnere del re», altri che era diventata una donna di mondo, di quelle che vanno a passeggio con uomini soli; altri infine che aveva un amante vecchio, ricco, ammogliato. La zia Gaina non prestava fede a queste chiacchiere, e del resto bastava che le riferissero una cosa perchè ella credesse il contrario; ma era ben lontana dal l’approvare l’idea storta di Lia, di rimanersene a Roma sola coi bimbi, senza parenti, in mezzo alle tentazioni del mondo. La Tentazione è già così potente nei pic-