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deva più bruna e più giovane. I bambini la guardavano con curiosità: Nino le toccava la veste, come per assicurarsi che era lei: Salvador le diceva:
— Mi sembri un’altra.
Sì, ella si stentiva un’altra; e sfuggiva gli sguardi del fanciullo, perchè le sembrava che egli le leggesse nell’anima.
Eppure nulla di nuovo accadeva. Piero non la tentava più, non le stringeva neppure la mano: solo, la sera del terzo giorno, la pregò di andare a passeggio con lui attraverso la brughiera, fino al mare.
I bimbi dormivano già.
— La vecchia starà qui fino al nostro ritorno. Dieci minuti soli; andiamo, — egli disse, — vieni.
Sulle prime Lia rifiutò; non lasciava mai soli i bambini. Egli provava una sorda irritazione contro di loro, sembrandogli ch’essi fossero oramai il solo ostacolo che lo divideva da Lia; ma si frenava e pazientava.
Chiamò in aiuto la vecchia.
— Diteglielo voi che venga un momento a passeggio. Andremo solo fino ai piedi della collina: la sera è così bella!
La guardiana spinse Lia verso la porta, e stette a guardare i due giovani, mentre s’allontanavano per il sentiero.
Piero precedeva, Lia seguiva, come cieca, guar-