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Piero balzò a sedere e guardò Lia: il suo viso esprimeva stupore e collera.
— È vero? Partite?
Ella accennò di no con la testa, ma Salvador protestò:
— Come, non hai detto poco fa che andremo dalla zia Gaina?
Allora Lia, sotto gli sguardi egualmente interrogativi e diffidenti dell’amico e del fanciullo, non seppe mentire:
— Sì, penso.... desidero di andare a visitare la zia, ma per poco; ancora non sono decisa.... però....
— Voi non partirete! Non voglio! — gridò subito Piero; ma vide Lia arrossire e Salvador fissarlo a sua volta sorpreso e adirato, e si buttò sulla sabbia per frenarsi e non parlò più finchè il fanciullo non si fu di nuovo allontanato.
Ma bastarono quei pochi attimi e lo sguardo di Salvador per richiamar Lia dai suoi sogni.
Ah, il soave amante di pochi istanti prima parlava già come un padrone! Ricordi disgustosi le tornarono in mente: le maldicenze del pittore, l’impressione ch’ella stessa provava nei primi tempi osservando lo sguardo freddo ed egoista del suo taciturno inquilino....
Intanto egli s’era di nuovo sollevato e le ripeteva, con voce che supplicava e ordinava:
— Tu non partirai: non voglio. Adesso no, adesso no....